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| CITAZIONE (WSA @ 15/3/2023, 10:46) In realtà gli obiettivi dello strike non sarebbero stati ad EST ma nella pianura Veneta. Negli anni della guerra fredda i vertici militari NATO erano certi del fatto che un eventuale invasione da parte del patto di Varsavia sarebbe stata impossibile da fermare oltreconfine. Quindi l'intera dottrina militare dell'epoca era basata sulla Guerra d'arresto. Il piano d'azione si basava sul fatto che le divisioni corazzate Russe sarebbero penetrate in territorio Europeo dalla pianura Austriaca e da quella veneta entrando da Gorizia. La strategia era di far avanzare il nemico fino all'altezza di Treviso / Venezia / Padova e quindi bloccarlo e martellarlo con armi nucleari tattiche. A tal fine si predisposero unità di "Fanteria e Alpini d'arresto" che avrebbero avuto il compito di sacrificarsi rallentando l'avanzata del nemico. Da verona gli acquisitori paracadutisti del GRACO, in carico alla brigata Aquileia, avrebbero identificato e localizzato le divisioni corazzate nemiche comunicandone la posizione alle batterie missilistiche e campali nucleari della Brigata , che le avrebbe colpite con ordigni tattici. Allo stesso modo da ghedi e rimini i 104 avrebbero effettuato gli strike nucleari sulle linee nemiche ormai in territorio Italiano. Questo è il motivo per cui pur disponendo di basi AM a ridosso dell'ex confine con la Jugoslavia si preferì posizionare i gruppi strike a Ghedi e Rimini. In questo quadro il ruolo dei vostri gruppi IT sarebbe statoquello di abbattere i gruppi di bombardieri Russi che avrebbero portato il cosiddetto " attacco preventivo" precedente all'avanzata delle divisioni corazzate. Dopo la perestroika, documenti declassificati del Cremlino indicarono come i Russi avessero preventivato un bombardamento nucleare strategico preventivo sulle basi AM in nord Italia, su West Star e su diverse città tra cui Verona (sede dei comandi NATO) , Brescia, Venezia, Padova , Trento, Bolzano ma anche Vienna e Innsbruck. Il vostro ruolo sarebbe stato fondamentale, primi a entrare in battaglia per annientare i bombardieri sovietici permettendo a esercito e AM lo strike nucleare sule divisioni corazzate già in penetrazione nel territorio Italiano. Considerando che la Guerra fredda ricoprì un lungo periodo, è sempre necessario contestualizzare il determinato periodo storico in cui si posizionano le nostre conoscenze o i ricordi. Lo Strike in Italia iniziò nel 1963 con due Gruppi di volo dell'allora 6^ Aerobrigata con sede a Ghedi. Gli aerei erano i Repubblic F-84F, la carica nucleare era la Mark-7. Poco dopo anche il 50° Stormo, con sede a Piacenza-San Damiano, iniziò l'attività Strike con gli stessi aerei fino all'entrata in linea dell'F104G. Quindi Rimini fu Strike in un secondo tempo. Nel frattempo la strategia della NATO passò dalla Rappresaglia massiccia alla Risposta flessibile. Sul piano tattico, la dottrina della "battaglia (e non guerra) d'arresto" vide l'avanzamento della linea di decisione per la richiesta d'impiego nucleare fissata al Tagliamento. Treviso, Venezia, Padova rientravano nella zona dei rinforzi per il sostegno della battaglia terrestre. Alle loro spalle c'era la zona delle comunicazioni, cioè la rete di direttrici per alimentare il fronte. In questo ampio contesto, cambiando le prestazioni degli aerei, cambiarono anche gli obiettivi dello Strike che lasciarono, in linea di massima, quelli più vicini all'Aquileia.
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