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Il 1° ROC di Monte Venda

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giordano48
view post Posted on 11/11/2009, 14:23 by: giordano48
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Aviere scelto O.M.

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1^ Aerobrigata I.T. Padova
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363
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1a A/B Padova - Monte Venda

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ciao a tutti,

riprendo il mio topic da dove l'avevo sospeso

L’accesso alla sala operativa avveniva dunque dopo aver percorso il tunnel che ricordo particolarmente lungo e non rettilineo e che lungo il suo itinerario erano dislocate varie sale che restavano rigorosamente chiuse dopo il passaggio degli addetti (Telescriventi, TLC, Centri Radio, sala Cifrature e poi ancora sala ???? e poi ancora sala ?????).
Oltre alle sale secretate c’era anche ....e meno male....lo spaccio di “grotta” con possibilità di degustazione gratuita del primo panino nonché di caffè e quant’altro.
Il servizio si articolava in turni h 24 ( mi sembra di ricordare questi orari 14,00-20,00, 6,00-14 e 20,00 -6,00).
All’interno del venda, come nelle basi, vigeva l’orario zulu.
Il tunnel veniva chiuso ad ogni cambio di turno ma non ricordo, o non mi è dato di sapere, se l’insieme “sistema Venda” fosse davvero anti NBC anche perché si “viveva” tutti di aria trattata proveniente dall’esterno.
In quanto bunker, esso era ovviamente privo di ogni tipo finestratura e dunque, in definitiva, in qualche modo dipendente dall’esterno.
In definitiva il centro era una sorta di “NORAD italiano”, sistemato in una galleria di 1.046 metri sotto rocce spesse tra i 20 e i 70 metri. Esso aveva 150 postazioni operative per gestire lo spazio aereo (citazione tratta da altro sito che trova essenzialmente da me conferma)
A quei tempi non si era a conoscenza, purtroppo, di che cosa contenesse costruttivamente il sito e le condotte dell’aria immessa.
L’intero sistema “Monte Venda – ROC” si caratterizzava verosimilmente, per tipologia edilizia, con le tecniche costruttive edile tipiche del periodo che utilizzavano quel componente che oggi è conclamato essere un killer subdolo ovvero l’Amianto ed in associazione con altri elementi naturali del territorio .
L’amianto è stato usato per la copertura termica delle pareti nonché interposto a guisa di materiale termo fonoassorbente ed isolante all’interno delle canalizzazioni che adducevano l’aria dall’esterno negli ambienti .
Tutto ciò si deduce, ancorché scontato per le tecniche costruttive di quel tempo, da alcune ricerche informatiche che ho attivato per ricercare il mio trascorso al Venda (...oggi invece finalmente c’è il nostro “guardiano silenzioso”).
Dal che mi sono imbattuto in alcune trattazioni oltre che in una interrogazione parlamentare della Camera (Iter Risposta Pubblicata Il 15/02/2006 - Concluso il 15/02/2006 )
Il documento oltre a riassumere in maniera concorde e significativa i miei ricordi di O.M. nel sito, tratta pure anche dei rischi “indiretti” del “Venda” con risvolti , se rispondenti a verità, che mi hanno provocato un po’ di apprensione.
Perciò, a meno di smentite rassicuranti che mi auguro possano pervenire in proposito dai diretti interessati e senza intenzione alcuna di creare indebito o falso allarmismo, credo sia opportuno e riconoscente riproporre il testo dell’interrogazione stesso a cui le Autorità hanno dato tuttavia seguito in maniera più o meno rassicurante ( in particolare per chi è stato in servizio al Venda per un lungo periodo).
Ribadito che il documento trova fondamento logistico ed operativo in relazione al mio trascorso di O.M. al Venda e all’organizzazione operativa ed organizzativa del Venda, non aggiungo alcunché né per quanto attiene l’aspetto Legale, né per la veridicità delle conclusioni dell’interrogazione e né, tanto meno, a quanto spetta in materia sia delle Competenti Autorità che della Magistratura.


sino al 1998, era operativa sul Monte Venda (presso i Colli Euganei, in Provincia di Padova) una base denominata 1.ROC (Regional Operations Centre), situata in un sistema di gallerie scavate nel ventre del monte all'inizio degli anni cinquanta, considerata uno dei siti essenziali della difesa italiana ed alleata, un vero e proprio nodo nevralgico della comunicazione inserito nel sistema Nadge (Nato Air Defence Ground Environment);
- il sistema di gallerie, con la roccia ricoperta da eternit, si articola in più sale operative (che un tempo ospitavano gli strumenti per il controllo radar (n.d.r. ???), è privo di finestre con l'aria che arriva dalla superficie attraverso un sistema di condotte anche queste ricoperte di amianto;
- sino alla sua dismissione, nel bunker lavoravano oltre 500 militari effettivi (n..d..r. ritengo la stima eccessiva; credo fossimo complessivamente non oltre 300 unità) , divisi in 3 turni, (oltre agli avieri di leva) in condizioni ambientali piuttosto critiche più volte denunciate dalle rappresentanze militari che, a più riprese, richiesero dei controlli della qualità dell'aria;
- oltre all'esposizione alle fibre d'amianto, chi ha lavorato per diversi decenni in quella base è stato esposto ai campi elettromagnetici provocati dagli impianti radar (n.d..r. ???) e ad un gas ionizzante radioattivo naturale il radon, presente in abbondanza nella zona dei Colli Euganei e, secondo le ultime valutazioni di rischi della Commissione internazionale per la protezione radiologica e dell'ARPA, sarebbe responsabile di diverse patologie tumorali ai polmoni (l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il radon nell'elenco delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l'uomo).

Volutamente, per ovvie ragioni, non ho più voluto approfondire l’argomento anche se esistono ulteriori trattazioni di merito (a pensare che per me è ancora oggi un motivo di cruccio il non essermi raffermato nonostante fossi stato invitato a farlo personalmente il giorno del congedo dallo stesso Col. Lombroni !!!!!.....o forse sarebbe stato meglio passare a siti Nike montani e più “ameni “ rispetto al Venda“......o comunque ecologicamente più tranquilli ???!!!!! :shifty:
Per quanto riguarda l’argomento vigilanza, confermo che il servizio VAM era particolarmente serrato, prezioso ed insostituibile, anche se il clima politicamente ” particolare” di quel tempo ci ha messi un po’ tutti in guardia.
Voglio ricordare in proposito un episodio a me accaduto.
Ero in attesa alla stazione di Padova per recarmi in licenza quando mi si avvicinò un signore che iniziò a chiedermi informazioni del Venda.
Incuriosito lo assecondai dicendo di essere un aviere generico assegnato alle cucine o ad altro incarico non operativo.
Non contento della genericità delle mie informazioni volutamente fuorvianti, continuò con garbata ma insistente caparbietà a domandare quanti fossimo stati a.d.r. ...non so ....ma dai pasti che servite saprai quanti siete ....ma ci sono i missili .....i radar .....è vero che ....ecc. ecc.
A quel punto ritenni opportuno “stopparlo” fino a minacciare di chiamare un carabiniere e solo a quel punto, ricordo più che mai stizzito, se ne andò.
Portai a conoscenza del fatto il M.llo T.... dell’OPS che annotava l’evento apostrofandolo come caso non isolato e che partecipò , almeno ritengo, agli Ufficiali visto che ci raccomandarono la consegna del silenzio anche perché l’episodio non era poi così isolato.
Spero di non essermi dilungato o peggio ancora di non aver destato malinconia ma tant’è che il racconto è cosa vissuta e condivisa tra molti operatori OM-Nike sia della “preistoria” che, successivamente, dell’era “moderna”
Ciao a presto con la descrizione della sala.


:P

Edited by eagle53 - 17/11/2009, 17:40
 
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