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16° C.R.A.M. Monte Telegrafo, semplicemente il CRP per i Lupi della Plose

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mariobrambilla
view post Posted on 22/2/2011, 20:57 by: mariobrambilla
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1° aviere VAM - CRP 1 Monte Telegrafo

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Bressanone 1967 CRP1 poi 16° CRAM

Caro lone wolfe, sono contento che ti sia piaciuta la foto del VAM sciatore, ho fatto molta fatica ad inviarla ma alla fine sono riuscito grazie all’aiuto di mia figlia che a forza di essere coinvolta nei miei maldestri approcci al computer, ne sa ormai di VAM almeno quanto me. Per tornare al tema ti rispondo subito confermandoti che nel 1967 alla base non esisteva la chiesetta. La domenica un sacerdote veniva a celebrare la S. Messa. Nella palazzina in fondo al piazzale c’era un ingresso varcato il quale si trovava sulla sinistra il bar con tavolo da ping-pong, sulla destra la sala TV. Appunto la domenica, in questa sala, veniva approntato un altarino di fortuna e celebrata la funzione dal sacerdote proveniente da una frazione vicina. Per quanto riguarda la croce, devo capire bene se l’hai individuata sul piazzale a monte, ma poiché mi parli di burrone ritengo proprio si tratti del piazzale con i radar. In questo caso potrebbe essere quello che noi del 36° corso costruimmo e che era collocato nella zona vicina al cancello carraio che usciva verso il rifugio Plose. Per intenderci qualche metro avanti a dove sei tu con gli sci. Si trattava - sempre che sia lo stesso - di un semplice cippo, eretto solo accatastando per bene pietre e sassi, formando una specie di piramide e collocandovi infine sopra una croce ed una fotografia. Fu costruito per rendere onore e ricordare il sacrificio di un nonno VAM che era venuto a mancare tragicamente a due mesi dal congedo. Se questo piccolo monumento funebre è quello che tu hai visto ne sarei un poco sorpreso ma contento, perché mai avrei pensato che sarebbe potuto sopravvivere per nove anni al vento e alla neve del Monte Telegrafo. Il nonno VAM era andato avanti: quando i suoi paricorso si congedarono, era già lontano…… Mi fermo perché mi prende ancora la malinconia . Di questo infausto avvenimento, mi è stato consigliato dal moderatore di parlare il meno possibile. Non sono del tutto d’accordo, perché penso che dopo quarantacinque anni se ne potrebbe parlare serenamente. Fossi un parente, sarei fiero di vedere che il VAM non è stato dimenticato. Non è morto in missioni, sotto il fuoco nemico, ma è stato comunque vittima innocente a servizio della Patria. Tuttavia, anche se a malincuore, mi adeguo alle regole. Ciao a presto, Mario Brambilla
 
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