Nike Missile

Tactical Firing del sistema SPADA

« Older   Newer »
  Share  
Rocca di Sparviero
view post Posted on 29/11/2011, 19:30 by: Rocca di Sparviero
Avatar

67° - 79° - 72° GRUPPO IT - 5^ ATAF - COFA

Group:
Administrator
Posts:
16,140
Location:
Sacro Monte della Calvarina

Status:


CITAZIONE (ASIop @ 29/11/2011, 10:31) 
Ma lo Spada riusciva/riesce anche a dialogare con sensori e/o Centri di Controllo - Comando esterni?
Da qualche parte avevo letto delle difficoltà dello Skyguard Aspide a tale proposito, in parte risolte
utilizzando le ICC delle batterie Hawk dismesse.

Consentimi di non rispondere a questa domanda.

CITAZIONE
Una curiosità ...

CITAZIONE
Innanzi tutto si doveva già pensare che i cavi proprio non dovevano esistere! Collegare tre sezioni di fuoco ed un IFC poste ad un paio di km l'una dall'altra ed all'interno di una area altamente urbanizzata come è quella di un aeroporto è qualcosa che sa di "incompetenza" di chi lo ha pensato.

Tutti veniamo da sistemi tenuti insieme da Km. di cavi. Ovviamente il progresso
tecnologico ha reso questo metodo obsoleto, ma come mai nello Spada il "cavo", dati o alimentazione,
sembrava/sembra rappresentare un limite del sistema? E' una questione di distanza di apparati da collegare?

Lasciamo da parte i cavi di alimentazione della potenza perchè data la vicinanza dei generatori di corrente agli apparati da alimentare non costituivano un problema.
Lo schieramento di una batteria Spada tipo prevedeva un'area controllo (CA = Control Area) con due "carri" equivalenti al BCVan o alla BCC per dimensioni anche se non per funzioni, un'antenna di ricerca e sorveglianza. Erano previste in configurazione standard tre sezioni di fuoco (SF) con due lanciatori ciascuna caricati con sei missili l'uno.. Ogni SF aveva un carro equivalente al RCVan e un radar di tiro. La CA normalmente doveva essere schierata in posizione centrale alle tre SF, mentre queste ultime dovevano essere più o meno equidistanti fra loro per garantire una copertura equilibrata. In genere ne veniva posta una per ogni testata pista e l'altra a metà della stessa, ma dalla parte opposta della CA. Tutto questo complesso era collegato via cavo sia per i dati che per le comunicazioni. Immaginati quanti km di cavo servivano (ed erano cavi come quelli del Nike e dell'Hawk) Conosci benissimo i cavi-dati del sistema hawk, immaginati avvolgere o svolgere alcuni km di quei cavi che, tra l'altro per forza di cose, erano per lunghi tratti anche dentro canalette a seconda del grado di urbanizzazione dell'aeroporto (pensa ad esempio all'attraversamento dei raccordi e della pista, delle strade interne, dei piazzali di sosta degli aerei ecc.).
I dati trasmessi, sia di sistema che comunicazioni, erano ritenuti dalla NATO riservati, così non potevano essere trasmessi via radio in chiaro. A causa dello stato dell'arte degli apparati radio cripto (cifranti-decifranti) non era però disponibile alcun sistema ritenuto e certificato sicuro, sia per la riservatezza che per l'affidabilità della trasmissione. Se lo Spada rimaneva "stanziale" il problema veniva ovviato con un l'interramento e canalizzazione dei cavi, come già detto, ma se lo si voleva "mobile" essi costituivano il maggior problema da affrontare. e qui concordo con fafo83 quando dice che ci fu uno scollamento, strada facendo, fra il requisito iniziale emesso dallo SMA e il "corso d'opera". In poche parole, si era partiti con una sistema che avrebbe dovuto sostituire le obsolete quadrinate da 20mm, e quindi rimanere fisso, per arrivare a volerne fare un sistema rischierabile in breve tempo, tipo Hawk. Questo scollamento, a parere mio, fu docuto all'enorme lasso di tempo intercorso fra la fase di R&D e l'effettiva operatività del sistema, in quanto nei troppi anni intercorsi gli scenari di difesa aerea erano cmabiati e la NATO era proiettata alla mobilità e ai rischiramenti, come dimostrò la prima Guerra del Golfo ed ancor prima la crisi con la Libia (Operazione Girasole di cui abbiamo già parlato).
 
Web  Top
67 replies since 11/5/2010, 23:17   2801 views
  Share