Percorso di guerraNe abbiamo tanto parlato... ed ho trovato nell'hard-disk... qualche cosa che ne parla.
Un vecchio file che mi riporta a vecchi ricordi.
Non tutto corrisponde a quello che conobbi io... ma le immagini aiutano la memoria...
Da nuke.lanciodeldisco.itRisalendo alle origini dell’educazione fisica l’indirizzo bellico ha sempre svolto un ruolo di primo piano tanto che buona parte delle discipline sportive praticate oggi giorno derivano dalle attività addestrative del soldato.
Vi sono ancora oggi alcune attività che sono peculiari dell’educazione fisica e dello sport con le stellette, una di queste è senza dubbio quella che nei ricordi di chi ha fatto il servizio militare è conosciuta come “percorso di guerra”, ma che in realtà è il campo di addestramento ginnico sportivo militare (C.A.G.S.M.); una delle cinque prove del pentathlon militare, disciplina nata negli anni ’50 e studiata per mettere il soldato nelle condizioni di muoversi efficacemente sul campo di battaglia.
Il percorso è lungo circa 450 metri e prevede il superamento di 17 ostacoli di foggia e dimensioni diverse.
I praticanti possono indossare la tuta ginnica o la tenuta da combattimento.
Vediamo l’ordine e la denominazione degli ostacoli:
1) banchina con fosso
2) doppia trave
3) assi di equilibrio
4) gabbia di staccionate
5) spalliera orizzontale
6) riviera
7) reticolato
8) spalliera
9) palco di salita con scala di corda e tacche di invito e passaggio su fune
10) reticolato
11) macerie di abitazione
12) terreno rotto
13) castello per il salto dall’alto e muro a parete liscia verticale
14) passaggio su ceppi
15) tavola di equilibrio oscillante
16) passaggio con resistenza allo spingere
17) passaggio con resistenza al tirare
Solitamente vengono impiegati dai 2’15” ai 3’30” per compiere l’intero percorso che è di una durezza estrema
Difatti vi sono alcuni ostacoli come il palco di salita e le macerie di abitazione che, soprattutto perché inseriti dopo più di un minuto di percorso sono “stronca gambe”.
Inoltre il quattordicesimo ostacolo che prevede il superamento di un muro alto circa 2, 50 m. viene affettuosamente chiamato “muro del pianto” dai giovani sottotenenti appena usciti dall’accademia militare.
Da un punto di vista della tipologia dello sforzo possiamo paragonare il percorso ad un ibrido tra 400 ostacoli e 3000 siepi con un maggior impegno delle capacità di forza e data la diversità degli ostacoli con un maggior stimolo delle capacità coordinative.
Principi base:
- corretta distribuzione dello sforzo
- superamento efficace degli ostacoli
- passaggi radenti
- discesa dagli ostacoli con sguardo orientato all’ostacolo successivo
- affrontare il percorso con grande volitività.
Saluti