Nike Missile

Sistema missilistico terra-terra LANCE

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view post Posted on 16/5/2011, 15:17
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67° - 79° - 72° GRUPPO IT - 5^ ATAF - COFA

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CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:12) 
24 ADMs & 50 155mm artillery

Longare era un deposito, secondo il sito citato vi erano conservate le testate elencate che probabilmente costituivano una riserva strategica come si può dedurre dalla presenza di testate per il Nike.
PS: qualche parola in più per spiegare meglio il tuo pensiero... no? E' gratis!
 
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kermas
view post Posted on 16/5/2011, 15:20




...prendo cenere e mi cospargo il capo...
Comunque i proiettili speciali, secondo quello che mi hanno detto, erano conservate a longare e loro non vi potevano accedere ma, con tutta la scorta ed i camion, aspettavano fuori.
 
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view post Posted on 16/5/2011, 15:24
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CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:20) 
...prendo cenere e mi cospargo il capo...
Comunque i proiettili speciali, secondo quello che mi hanno detto, erano conservate a longare e loro non vi potevano accedere ma, con tutta la scorta ed i camion, aspettavano fuori.

Sinceramente mi sembra strano. O meglio, sarà stato come per il sistema Nike che aveva un numero di testate speciali distribuite e montate presso i Gruppi e quel numero indicato dal sito immagazzinato a Longare come scorta. Così sarà stato anche per loro, altrimenti che senso avrebbe avere i Lance a Bressanone e le testate a Vicenza? Alla faccia della prontezza operativa!!! Il tuo amico, come tutti in quel tempo, avrà saputo una piccolissima parte di quello che gli girava attorno ma credeva di sapere tutto. Insomma, leggende metropolitane ce ne sono a bizzeffe sull'argomento!!
 
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kermas
view post Posted on 16/5/2011, 15:32




...non metto in discussione ne quello che mi hanno detto ne quello da te giustamente osservato... però lui a bressanone c'è statofino alla chiusura e mi sembra strano che non sapesse se in caserma c'erano o non i "proiettili" o erano tutti a "pluto"......mah..
 
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blue_tiger
view post Posted on 16/5/2011, 21:15




CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 08:37)
...parlando con un amico che ha prestato servizio a bressanone...anzi, la caserma era un po' più in alto, mi ha detto che i loro munizionamento speciale era custodito da "pluto"

Effettivamente la caserma era ad Elvas, qualche km a nord di Bressanone. La caserma stessa era ulteriormente a nord dell'abitato... ;)
Mi sembra strano e poco logico che le munizioni speciali che il reparto avrebbe dovuto impiegare fossero custodite a Site Pluto, che si trova quasi a 200 km di distanza. Considerando anche che, poco lontano, c'era il deposito "speciale" di Sciaves dove in precedenza erano stoccate le testate per gli Honest John.

CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 08:37)
e che in caso di guerra il loro compito era di lanciare e poi abbandonare i pezzi.

Fa parte di una delle dottrine di impiego fondamentali dell'artiglieria: arrivare, piazzare i pezzi, sparare poche salve (possibilmente ben mirate), poi ripartire alla svelta armi e bagagli e andare a sparare di nuovo in un altro posto per sfuggire al fuoco di controbatteria avversario.
La cosa è relativamente semplice e rapida quando si tratta di mezzi semoventi (tipo M109 o PzH2000), ben più complicata quando si tratta di pezzi trainati, tantopiù se a bassa cadenza di tiro. Un semovente trasporta al suo interno la squadra dei serventi (quindi al riparo da eventuali schegge e colpi di piccolo calibro) e un certo numero di colpi di uso immediato: arriva, tira il freno a mano, si carica il cannone in modo più o meno servoassistito, si mette in punteria e si spara. Dopodiché si mette la marci e si va via.
Con i pezzi trainati la squadra viaggia sul veicolo trattore, quasi sempre un camion senza protezione balistica. Arrivati sul posto si deve sganciare il pezzo, metterlo in batteria, caricare manualmente, puntare e sparare. Quindi rimettere il pezzo in ordine di marcia, riagganciarlo al camion e partire.....il tutto esposti a schegge e altro. Non doveva essere un compito facile, specie con gli M115 che pesavano quasi 150 quintali....

CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:12)
24 ADMs & 50 155mm artillery

ADM = Atomic Demolition Munition. In sostanza una mina nucleare, destinata alla demolizione di opere (ponti, tunnel, parti di montagne) con l'intento di ostacolare l'avanzata di un eventuale invasore. Sono ordigni di piccole dimensioni (circa 50 kg di peso) e (relativamente) bassa potenza (0,1 - 1 Kt), destinati ad essere trasportati e piazzati da squadre di 2 uomini.

155mm artillery: proietti "speciali" per cannoni o obici da 155 mm. Non mi risulta che l'US Army avesse dislocato in Italia unità equipaggiate con pezzi d'artiglieria. Forse era una riserva destinata esclusivamente alle forze americane in caso di rischieramento.

CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:20)
Comunque i proiettili speciali, secondo quello che mi hanno detto, erano conservate a longare e loro non vi potevano accedere ma, con tutta la scorta ed i camion, aspettavano fuori.

Non credo che avessero fatto aspettare il convoglio e gli avessero caricato i proietti sui camion coi muletti fuori dal cancello. ;)

Credo sia da sottolineare quello che forse è già stato accennato, cioè che in seno all'E.I. l'unica Grande Unità abilitata all'uso di munizioni speciali è stata la 3.a Brigata Missili "Aquileia", con i 3 gruppi di artiglieria a Elvas, Verona e Udine e i 3 gruppi missili a Portogruaro e Codogné. I 3 gruppi missili e il gruppo artiglieria di Udine avrebbero dovuto operare per contrastare la possibile direttrice di invasione attraverso la soglia di Gorizia. Gli altri 2 gruppi di artiglieria, invece, avrebbero dovuto operare per contrastare l'invasione attraverso il valico di Prato alla Drava e la val Pusteria (o, eventualmente, dal Brennero). Riguardo quest'ultima ipotesi va ricordato come in questa valle, come anche nei dintorni del Brennero e del Passo Resia siano rimaste attive e presidiate fino agli anni '90 alcune delle opere di difesa realizzate nell'ambito del "Vallo Alpino" voluto da Mussolini a partire dagli anni '30.

Edited by blue_tiger - 16/5/2011, 22:37
 
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kermas
view post Posted on 17/5/2011, 14:44




...ALTRE INFORMAZIONI..CONFERMO PER ELVAS MA.... IL DEPOSITO DI SCIAVES E' RIMASTO ATTIVO FINO AL 1984...DOPO TUTTI DA PLUTO.
I "PEZZI" ERANO I 203/55...I 155 ARRIVARONO DOPO.

I "SPECIALI", ALMENO GLI ARTIGLIERI ITALIANI NON LI HANNO MAI VISTI...HANNO SEMPRE "GIOCATO" CON QUELLI FINTI...
 
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Corto in centrale!
view post Posted on 17/5/2011, 16:50




So per esperienza personale che all'Interno dei due shelter presenti a Chiarano c' erano delle scritte in inglese e una parlava anche del massimo di esplosivo contenuto nello schelter cioè 2000 kg (due belle tonnellate di esplosivo non so se per fare azionare la carica nucleare o se in totale. Qualcuno ne sa di più? Secondo me c' erano due Lance sempre pronti.
La palazzina dove c' erano gli Americani e la torre principale è del tutto identica a quelle delle nostre basi.
 
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blue_tiger
view post Posted on 17/5/2011, 17:29




CITAZIONE (kermas @ 17/5/2011, 15:44)
...ALTRE INFORMAZIONI..CONFERMO PER ELVAS MA.... IL DEPOSITO DI SCIAVES E' RIMASTO ATTIVO FINO AL 1984...DOPO TUTTI DA PLUTO.
I "PEZZI" ERANO I 203/55...I 155 ARRIVARONO DOPO.

Può essere, anche se, nel 1984 si era ancora in piena guerra fredda.
Forse si stavano finalmente rendendo conto che delle granate d'artiglieria a carica nucleare non erano propriamente una cosa tanto furba da usare....
A Verona, comunque, i grossi 203 rimasero almeno fino al '90.
Ho trovato un video sull'obice M115. Quello del video è molto simile a quello che usava l'E.I., tolto il fatto che gli esemplari italiani avevano un affusto leggermente diverso con un piccolo affustino anteriore su cui andavano a poggiare le code.
Nel video si vede tutta la procedura per la messa in batteria e il fuoco del pezzo; ovviamente in situazione operativa le cose sarebbero state un po' più....velocizzate! La cadenza di tiro, comunque, si aggirava su 1 colpo al minuto.
www.youtube.com/watch?v=PCvh5aP8-U8

CITAZIONE (kermas @ 17/5/2011, 15:44)
I "SPECIALI", ALMENO GLI ARTIGLIERI ITALIANI NON LI HANNO MAI VISTI...HANNO SEMPRE "GIOCATO" CON QUELLI FINTI...

Credo che nemmeno i reparti con i Lance abbiano mai visto vere testate speciali.
Si usano colpi o testate inerti, esternamente identici e con lo stesso peso di quelli reali.
Una granata "speciale" è esternaente identica ad una convenzionale, salvo scritte varie.

CITAZIONE (Corto in centrale! @ 17/5/2011, 17:50)
So per esperienza personale che all'Interno dei due shelter presenti a Chiarano c' erano delle scritte in inglese e una parlava anche del massimo di esplosivo contenuto nello schelter cioè 2000 kg (due belle tonnellate di esplosivo non so se per fare azionare la carica nucleare o se in totale. Qualcuno ne sa di più? Secondo me c' erano due Lance sempre pronti.
La palazzina dove c' erano gli Americani e la torre principale è del tutto identica a quelle delle nostre basi.

Mah, tutte le ipotesi sono aperte.
Certo che con 2000 chili di esplosivo di ordigni speciali se ne innescano un centinaio! Credo che si trattasse di un limite di sicurezza, per non immagazzinare troppo esplosivo nello stesso posto e quindi per limitare i danni nel malaugurato caso di esplosione.
Esiste anche un limite all'immagazzinamento di ordigni "speciali" all'interno dei depositi, dove questi devono essere depositati in punti ben precisi al fine di evitare la concentrazione di materiale fissile con conseguente aumento di emissione di radiazioni (il materiale degli ordigni è pur sempre plutonio) e scongiurare nel contempo la creazione di masse critiche del materiale.


Qui invece è illustrato il semovente M110. Quelli dell'E.I. erano della versione A2, con canna più lunga e freno di bocca, il funzionamento e le procedure sono comunque le stesse.
www.youtube.com/watch?v=TUs6q1VjauE&NR=1
 
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mcx
view post Posted on 17/5/2011, 22:27




CITAZIONE (Corto in centrale! @ 17/5/2011, 17:50) 
La palazzina dove c' erano gli Americani e la torre principale è del tutto identica a quelle delle nostre basi.

Il CDG probabilmente sì, la torre sovrastante sembrerebbe invece, analizzando l'ombra nell'immagine, non del consueto tipo dei nostri 7 Gruppi IT dov'è presente ma piuttosto del tipo "ottagonale" o "circolare", più diffuso nelle basi USA e specialmente nelle basi NIKE tedesche.

image

Tipo questa:

image
 
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view post Posted on 18/5/2011, 12:29
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Gran segugio, mcx!
 
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view post Posted on 19/5/2011, 12:19

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Ho l'impressione che una buona parte della discussione sul Lance sia viziata da un pregiudizio "aeronautico", del resto inevitabile in un forum dedicato al Nike. Nessuna delle unità terrestri italiane designate per operare con munizioni "speciali" ha mai avuto armi di pronto impiego, nè tantomeno missili Lance già assemblati e pronti a muovere. I depositi che si trovavano nei pressi delle caserme che ospitavano i pezzi da 203 o i Lance erano sì presidiati in permanenza dal distaccamento Usa co-locato e dai fucilieri delle 4 compagnie fucilieri della 3^ Brigata missili, ma servivano solo come aree di primo diradamento nel caso si fosse raggiunto un certo livello di allarme. D'altronde questo è indirettamente confermato dal fatto che il 27° gr.a.pe. "Marche" di Udine, ultimo gruppo di artiglieia "speciale" sopravvissuto dopo l'entrata in servizio degli M110A2 e la radiazione degli obici da 204 trainati, non ha mai disposto di un deposito "dedicato" nei pressi della sua sede. In condizioni di prontezza operativa normale (cioé il 95% del tempo) gran parte delle testate stava presso Pluto a Longare, se non addirittura oltreatlantico o in Germania. Ad un livello ancora più alto di allarme le tesate sarebbero state diradate in campagna, ma sempre separatamente dai vettori, missili o cannoni. Questa era la dottrina e questo è anche intuibile dal fatto che le testate nucleari sarebbe sempre state fisicamente in mano statunitense fino a quando non fosse giunto l'ordine presidenziale di impiego. La famosa "doppia chiave", per quanto riguarda i sistemi di artiglieria terrestre, d'altronde non voleva dire nient'altro che loro mettevano il proiettile o la testata e noi il lanciatore. Un team USA avrebbe caricato la testata sul Lance o nel pezzo di artiglieria solo dopo che fosse già stato dato l'ordine di fuoco. Non è che ci fossero ufficiali italiani con codici o altro per attivare le munizioni. E tutto ciò avveniva sul terreno, poco prima del tiro. Fino a quel momento arma e testata stavano separati, e si spostavano anche a parecchi chilometri di distanza l'una dall'altra.

Per quanto riguarda Elvas/Sciaves (gli americani designavano le due installazioni collettivamente con il nome di Bressanone, non gli italiani), la chiusura di Sciaves precedette di qualche tempo la trasformazione del gruppo di stanza a Elvas in un gruppo di artiglieria alpina senza più alcuna residua capacità nucleare. Inoltre, a proposito di quello che scrive blue_tiger, la 3^ Brigata missili non disponeva di 3 gruppi Lance ma di un solo gruppo, il 3° Volturno, su tre batterie. Inoltre i pezzi trainati da 203 mm non erano cannoni da 203/55 ma obici da 203/25, mentre i pezzi da 203 degli M110A2 (che li sostituirono) avevano una bocca da fuoco da 39 calibri.
 
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view post Posted on 19/5/2011, 13:01
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CITAZIONE (rioba @ 19/5/2011, 13:19) 
Ho l'impressione che una buona parte della discussione sul Lance sia viziata da un pregiudizio "aeronautico", del resto inevitabile in un forum dedicato al Nike. Nessuna delle unità terrestri italiane designate per operare con munizioni "speciali" ha mai avuto armi di pronto impiego, nè tantomeno missili Lance già assemblati e pronti a muovere. I depositi che si trovavano nei pressi delle caserme che ospitavano i pezzi da 203 o i Lance erano sì presidiati in permanenza dal distaccamento Usa co-locato e dai fucilieri delle 4 compagnie fucilieri della 3^ Brigata missili, ma servivano solo come aree di primo diradamento nel caso si fosse raggiunto un certo livello di allarme. D'altronde questo è indirettamente confermato dal fatto che il 27° gr.a.pe. "Marche" di Udine, ultimo gruppo di artiglieia "speciale" sopravvissuto dopo l'entrata in servizio degli M110A2 e la radiazione degli obici da 204 trainati, non ha mai disposto di un deposito "dedicato" nei pressi della sua sede. In condizioni di prontezza operativa normale (cioé il 95% del tempo) gran parte delle testate stava presso Pluto a Longare, se non addirittura oltreatlantico o in Germania. Ad un livello ancora più alto di allarme le tesate sarebbero state diradate in campagna, ma sempre separatamente dai vettori, missili o cannoni. Questa era la dottrina e questo è anche intuibile dal fatto che le testate nucleari sarebbe sempre state fisicamente in mano statunitense fino a quando non fosse giunto l'ordine presidenziale di impiego. La famosa "doppia chiave", per quanto riguarda i sistemi di artiglieria terrestre, d'altronde non voleva dire nient'altro che loro mettevano il proiettile o la testata e noi il lanciatore. Un team USA avrebbe caricato la testata sul Lance o nel pezzo di artiglieria solo dopo che fosse già stato dato l'ordine di fuoco. Non è che ci fossero ufficiali italiani con codici o altro per attivare le munizioni. E tutto ciò avveniva sul terreno, poco prima del tiro. Fino a quel momento arma e testata stavano separati, e si spostavano anche a parecchi chilometri di distanza l'una dall'altra.

Molto interessante questo riporto. In effetti noi "aeronautici" siamo influenzati dal nostro sistema di prontezze, incerniato sulla rapidità della risposta. Tuttavia, avrei bisogno di qualche chiarimento per la parte che ho evidenziato in giallo. Se ho capito bene, le testate speciali erano conservate a Longare, ma allora cosa ci stava in questi depositi srovegliati dagli americani e dai fucilieri dell'esercito? Mi sembra di capire che non ci fosse nulla perchè erano considerate dei "centri di prima accoglienza" per accogliere da un certo allarme in poi le testate provenienti da Longare. ma, se così fosse stato, perchè mantenere un presidio di vigilanza permanente?
Riguardo alla c.d. "doppia chiave" nulla di nuovo sotto il sole, le procedure di rilascio erano più o meno simili, fatti i necessari adattamenti alle situazioni contingenti.
 
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gurle
view post Posted on 19/5/2011, 13:04




Rioba, scusa se chiedo ma il deposito di Siaves fu costruito per custodire gli Honest john ?
Se si, quando vennereo dismessi a cosa servi` dopo?
 
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blue_tiger
view post Posted on 19/5/2011, 21:12




E' molto interessante quanto aggiunto da Rioba. E' vero, ho sbagliato ad indicare che i Lance erano distibuiti a 3 gruppi, ha ragione lui, era un solo gruppo (il "Volturno") articolato su 3 batterie.
Quanto ai pezzi di artiglieria che abbiamo citato, sono entrambi classificati obici, secondo quanto riportato su un manuale che ho sottomano (TM-9-3305 "Army Principles of Artillery Weapons").
L'M115 è denominato "M1 8-inch howitzer on M1 (M115) carriage" cioè "obice M1 da 8 pollici su affusto M1 (M115)".
L'M110A2 è denominato "8-inch self-propelled heavy howitzer", cioè "obice semovente pesante da 8 pollici".

Forse può interessare la differenza fra un cannone ed un obice.
Il cannone ha canna rigata (anche se vi è qualche eccezione), relativamente lunga rispetto al calibro (come minimo 30 calibri), spara proietti con velocità iniziale elevata (anche 1000 metri al secondo e oltre), con una traiettoria alquanto tesa come per esempio i cannoni dei carri armati, può quindi effettuare il "tiro diretto" (come un fucile, per intendersi). L'alzo è limitato al "primo arco", vale a dire con angoli prossimi o minori di 45°.
L'obice ha anch'esso canna rigata, ma più corta rispetto al cannone. Spara proietti con velocità iniziale minore rispetto al cannone (circa 600 metri al secondo), con una traiettoria decisamente curva per effettuare il "tiro indiretto" (per battere bersagli dietro a ripari o ostacoli). L'alzo può superare i 45°.
Una ulteriore evoluzione dell'obice è il mortaio, che però ha canna liscia e di lunghezza ancora minore e, almeno quelli moderni, anche calibro minore. Il mortaio spara solo con alzo superiore ai 45° ("secondo arco").

Riguardo alla prontezza operativa di Lance ed artiglierie paragonata alla prontezza dei reparti Nike, si può fare anche un'altra considerazione.
I Nike avrebbero dovuto reagire ad una minaccia aerea, per definizione velocissima e adatta ad attacchi praticamente a sorpresa: ovvio che per contrastarla efficacemente occorrono tempi di reazione quasi immediati o comunque di pochissimi minuti.
L'intervento di Lance ed artiglierie, invece, avrbbe dovuto avere luogo per contrastare forze avversarie che avevano già invaso il territorio, già rallentate da tutto il dispositivo di difesa terrestre. In ogni caso il tempo a disposizione era di qualche ora, ampiamente sufficiente per l'approntamento e il dispiegamento di queste armi.

 
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view post Posted on 20/5/2011, 00:03

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[QUOTE=Rocca di Sparviero,19/5/2011, 14:01 ?t=55221005&st=30#entry455372100]
QUOTE (rioba @ 19/5/2011, 13:19) 
ma allora cosa ci stava in questi depositi srovegliati dagli americani e dai fucilieri dell'esercito?

Posto che la presenza o meno di testate "reali" nei depositi diversi da Pluto è sempre stato un segreto assoluto per gli italiani, salvo probabilmente per pochissimi alti ufficiali, e tale doveva restare, la presenza permanente dei distaccamenti Usa si può spiegare anche con esigenze di deception nei confronti degli avversari dell'allora Patto di Varsavia, oltre che per ovvie esigenze di addestramento, conoscenza del terreno, eccetera. E comunque quella dell'accentramento non era una regola assoluta e permanente. Dipendeva molto dalla situazione interna ed internazionale. Di tutti i depositi sotto controllo misto italo-americano (gli italiani nell'area esterna, gli americani in quella interna) quello che mi risulta sia stato più frequentemente "attivo" è il site Algol di Orsago tanto che nel 1992, al momento del definitivo ritiro delle munizioni speciali dall'Italia, fu svuotato con l'uso di elicotteri Chinook della E Co./502nd Aviation dell'US Army, gli stessi usati per spostare il materiale "speciale" da Longare. Tutte le armi e le attrezzature nucleari presenti in Italia vennero "versate" alla 59th Ordnance Brigade di stanza in Germania dopo essere transitate per Aviano. L'operazione di retrocessione delle armi nucleari tattiche dell'US Army dall'Europa aveva il nome in codice "Silent Echo", e si concluse nel maggio 1992.

La foto di seguito è un proiettile speciale da 8" nella sua configurazione di trasporto mentre viene caricato su un elicottero in un deposito dell'US Army situato in Grecia
image


QUOTE (gurle @ 19/5/2011, 14:04) 
Rioba, scusa se chiedo ma il deposito di Siaves fu costruito per custodire gli Honest john ?
Se si, quando vennereo dismessi a cosa servi` dopo?

Il deposito di Naz-Sciaves "serviva" il reparto di stanza nella caserma Ruazzi di Elvas. Con la ristrutturazione del 1975 a Elvas venne costituito il 1° gr.a.pe. "Adige" con obici trainati da 203/25, composto da due batterie, come il "gemello" 9° gr.a.pe. "Rovigo" di Verona. Entrambi i gruppi erano abilitati all'impiego di munizioni speciali da 203 mm (8 pollici per gli americani). L'Adige venne posto in posizione "quadro" credo verso il 1982/83 e con i suoi materiali fu costituita la 3^ btr. del 9° "Rovigo" (batteria che qualcuno chiama "Lupi di Elvas", anche se praticamente tutti i reparti ad un certo punto stanziati alla Ruazzi ebbero l'appellativo di "Lupi di Elvas"). Naz-Sciaves venne inattivato allo scioglimento del 1° "Adige".
 
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