CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 08:37)
...parlando con un amico che ha prestato servizio a bressanone...anzi, la caserma era un po' più in alto, mi ha detto che i loro munizionamento speciale era custodito da "pluto"
Effettivamente la caserma era ad Elvas, qualche km a nord di Bressanone. La caserma stessa era ulteriormente a nord dell'abitato...
Mi sembra strano e poco logico che le munizioni speciali che il reparto avrebbe dovuto impiegare fossero custodite a Site Pluto, che si trova quasi a 200 km di distanza. Considerando anche che, poco lontano, c'era il deposito "speciale" di Sciaves dove in precedenza erano stoccate le testate per gli Honest John.
CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 08:37)
e che in caso di guerra il loro compito era di lanciare e poi abbandonare i pezzi.
Fa parte di una delle dottrine di impiego fondamentali dell'artiglieria: arrivare, piazzare i pezzi, sparare poche salve (possibilmente ben mirate), poi ripartire alla svelta armi e bagagli e andare a sparare di nuovo in un altro posto per sfuggire al fuoco di controbatteria avversario.
La cosa è relativamente semplice e rapida quando si tratta di mezzi semoventi (tipo M109 o PzH2000), ben più complicata quando si tratta di pezzi trainati, tantopiù se a bassa cadenza di tiro. Un semovente trasporta al suo interno la squadra dei serventi (quindi al riparo da eventuali schegge e colpi di piccolo calibro) e un certo numero di colpi di uso immediato: arriva, tira il freno a mano, si carica il cannone in modo più o meno servoassistito, si mette in punteria e si spara. Dopodiché si mette la marci e si va via.
Con i pezzi trainati la squadra viaggia sul veicolo trattore, quasi sempre un camion senza protezione balistica. Arrivati sul posto si deve sganciare il pezzo, metterlo in batteria, caricare manualmente, puntare e sparare. Quindi rimettere il pezzo in ordine di marcia, riagganciarlo al camion e partire.....il tutto esposti a schegge e altro. Non doveva essere un compito facile, specie con gli M115 che pesavano quasi 150 quintali....
CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:12)
24 ADMs & 50 155mm artillery
ADM = Atomic Demolition Munition. In sostanza una mina nucleare, destinata alla demolizione di opere (ponti, tunnel, parti di montagne) con l'intento di ostacolare l'avanzata di un eventuale invasore. Sono ordigni di piccole dimensioni (circa 50 kg di peso) e (relativamente) bassa potenza (0,1 - 1 Kt), destinati ad essere trasportati e piazzati da squadre di 2 uomini.
155mm artillery: proietti "speciali" per cannoni o obici da 155 mm. Non mi risulta che l'US Army avesse dislocato in Italia unità equipaggiate con pezzi d'artiglieria. Forse era una riserva destinata esclusivamente alle forze americane in caso di rischieramento.
CITAZIONE (kermas @ 16/5/2011, 16:20)
Comunque i proiettili speciali, secondo quello che mi hanno detto, erano conservate a longare e loro non vi potevano accedere ma, con tutta la scorta ed i camion, aspettavano fuori.
Non credo che avessero fatto aspettare il convoglio e gli avessero caricato i proietti sui camion coi muletti fuori dal cancello.
Credo sia da sottolineare quello che forse è già stato accennato, cioè che in seno all'E.I. l'unica Grande Unità abilitata all'uso di munizioni speciali è stata la 3.a Brigata Missili "Aquileia", con i 3 gruppi di artiglieria a Elvas, Verona e Udine e i 3 gruppi missili a Portogruaro e Codogné. I 3 gruppi missili e il gruppo artiglieria di Udine avrebbero dovuto operare per contrastare la possibile direttrice di invasione attraverso la soglia di Gorizia. Gli altri 2 gruppi di artiglieria, invece, avrebbero dovuto operare per contrastare l'invasione attraverso il valico di Prato alla Drava e la val Pusteria (o, eventualmente, dal Brennero). Riguardo quest'ultima ipotesi va ricordato come in questa valle, come anche nei dintorni del Brennero e del Passo Resia siano rimaste attive e presidiate fino agli anni '90 alcune delle opere di difesa realizzate nell'ambito del "Vallo Alpino" voluto da Mussolini a partire dagli anni '30.
Edited by blue_tiger - 16/5/2011, 22:37