CITAZIONE (mcx @ 23/2/2010, 19:10)
Belle foto e che scenari!
Quella che chiami "vista dell’operativa dalla zona dell’accesso carrabile" ha un che di "Dove osano le aquile"...
Quel film l’avevo già visto, da civile prima di partire per Viterbo, ma sono andato volentieri a rivederlo quando è stato proiettato nel cinema della Scuola Centrale VAM.
Che fosse un presagio
Molte sono le analogie e le sensazioni che “rivivo” ogni volta che ho occasione di rivedere quel film.
- Il bianco, che è stato il colore dominante nei miei ultimi 5 mesi di naia.
- I viaggi dalla logistica a Bressanone e ritorno, con in pullman, con la neve alta sui bordi della strada.
- Girare per Brixen in libera uscita, le poche volte che andavamo in città, e sentir parlare intorno a te esclusivamente in tedesco.
- ritornare su in operativa, dopo la cena in logistica, in funivia, con il buio tutt’intorno e nell’ultimo tratto, che era
spettacolare con il sereno, con tutti i paesetti della val d’Isarco illuminati,
ed un po’ meno quando c’era tempesta, quando sembrava di essere in ascensore, non si vedeva niente ed il vento faceva dondolare la cabina.
CITAZIONE (Rocca di Sparviero @ 23/2/2010, 21:14)
... il gemellaggio fra certe postazioni dell'AM e gli Alpini (che magari stavano al caldo nelle caserme di fondo valle...
)
Una delle prime sera al 16° CRAM, un aviere al ritorno dalla libera uscita disse di essere andato al cinema e che questo
“era pieno di fagiani”
L’analogia con i pennuti era abbastanza azzeccata e non offensiva e veniva correntemente utilizzata in base.
All’interno del recinto dell’operativa ospitavamo un “distaccamento” di alpini che gestivano un loro ponte radio.
alloggio e ponti radio degli alpini
Dovevano essere in tre, se non ricordo male, e si avvicendavano ogni paio di settimane ma per quel breve periodo facevano una vita da eremiti più di noi che eravamo stanziali.
Per il pranzo e per la cena ne scendeva in logistica solo uno. Per il pasto degli altri c’era un apposito contenitore termico.
Noi i due pasti principali li consumavamo quasi sempre tutti in logistica, nei due turni, ad eccezione di tre VAM che restavano in operativa e per i quali c’era l’apposito contenitore termico (come quello degli alpini). Per la colazione non ricordo bene ma mi sembra che venisse su un contenitore termico sempre tramite funivia.
CITAZIONE (ferry61 @ 23/2/2010, 21:46)
.... danno l'idea che anche lì non era molto facile gestire le situazioni ed i turni...di sicuro non avete conosciuto le zanzare del 57°
Sicuramente la funivia è stata indispensabile per la vita del CRP.
Le corse erano molte e distribuite nell’arco della giornata. Si cominciava presto con il primo viaggio di prova, a vuoto, poi seguiva il cambio dei radaristi e l’arrivo dei graduati che facevano l’orario aeroportuale.
Nella mattinata c’erano diversi viaggi con taniche d’acqua. Dopo il primo turno del pranzo cominciava l’avvicendamento dei VAM.
Non ricordo bene come funzionasse il turno per i graduati che avevano l’orario “aeroportuale” ma nel pomeriggio il pullman, che li aveva portati in logistica il mattino, ripartiva per riportarli a casa, giù a Brixen o nei paesini per strada.
L’unico graduato che veniva in logistica con mezzo propri era il maresciallo addetto alla cucina, da tutti chiamato “Pennello” per un suo tipico intercalare.
Di zanzare non c’era traccia e …… non ne sentivamo la mancanza
.
Cordialmente
lone wolf '56
ricaricato fotoEdited by lone wolf '56 - 20/4/2022, 20:22