Nike Missile

16° C.R.A.M. Monte Telegrafo, semplicemente il CRP per i Lupi della Plose

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view post Posted on 16/2/2010, 19:19
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67° - 79° - 72° GRUPPO IT - 5^ ATAF - COFA

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Belle testimonianze del fatto che, sotto sotto, l'Aeronautica era un'Arma... ALPINA!!
 
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view post Posted on 18/2/2010, 17:53
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In primavera ed estate, sul sentiero vicino all’operativa passavano molti turisti, prevalentemente di lingua tedesca.
Un giorno cominciarono ad arrivare persone con la macchina carica di trabiccoli che non io avevo mai visto prima.
Dopo aver parcheggiato ad una certa distanza dall’ingresso, scaricavano tubi, tela, corde, zaini ecc. e dopo un bel po’ di lavoro, qualcuno spiccava il volo e gli altri ritornavano giù in macchina.
Questa foto è stata fatta nella prima metà del mese di ottobre del 1976,
penso siano stati tra i primi pionieri di quel genere di volo in Italia.



1_1

Sullo sfondo, tra i reticolati, si vede l’ultimo pilone della nostra funivia




2_0

ingrandimento



Cordialmente
lone wolf '56

ricaricato immagini

Edited by lone wolf '56 - 3/12/2019, 21:45
 
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view post Posted on 23/2/2010, 18:11
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74° corso VAM

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Che ci stiamo a fare qui ?
è la domanda che mi sono posto dopo qualche giorno dal mio arrivo al CRP.
In quello che scrivo ci saranno certamente delle imprecisioni ma considerate che chi scrive era solo un VAM che prestava il suo servizio all’esterno dell’ambiente operativo.
Funzione primaria della base è stata certamente quella di tenere sotto controllo il traffico aereo, civile e militare, nel settore ai confini con l’Alto Adige (sud Tirolo), in stretto collegamento con Monte Venda.
Foto degli interni della base, per ovvi motivi, non era possibile farne ma ricordo che in sala radar oltre i monitor verdi la cosa che saltava all’occhio era un enorme pannello di plexiglas con riportati i contorni geografici e dettagli dell’area nord-est dell’Italia.
Alle burbe addette alla sala radar per prima cosa veniva insegnato a scrivere le lettere ed i numeri a rovescio.
Il collegamento con Monte Venda era costante, e presumo che lo fosse anche quello con gli aerei in transito.
Ad ogni nuovo aereo che entrava nel raggio di rilevazione dei radar veniva attribuita una sigla che veniva riportata dagli avieri, posti dietro il plexiglas, nella posizione rilevata e veniva spostata (cancellata e riscritta) man mano che l’aereo avanzava. L’aereo veniva individuato ben prima che entrasse sul territorio nazionale e seguito lungo tutta l’aerovia che, in direzione nord-sud, dal Brennero raggiunge la Pianura Padana, all’incirca all’imbocco della Vasugana, a quel punto presumo ci sarà stato senz’altro un folto gruppo di radar a gestirne l’ulteriore percorso.
Sul monitor gli aerei civili apparivano in maniera diversa da quelli militari (almeno da quelli che volavano sopra l’orizzonte ed erano rilevabili).
Alla nostra quota il panorama era totalmente sgombro da montagne, se si eccettuano le ultime dolomiti immediatamente a sud, pertanto l’area di copertura dai nostri radar era molto ampia.
Allego alcune foto che mostrano la visuale sui vari lati del piazzale (meta maggio ’76).



3_1

panorama a nord-ovest





3a

panorama a nord-est
una di quelle vette (non so quale) è la vetta d’Italia





4_0

vista a sud-ovest, valle dell’Isarco





jpg

panorama a sud-est visto dalla garitta funivia



Queste ultime foto mostrano l’operativa nella seconda metà dell’ottobre 1976




jpg

Vista dell’operativa dalla zona dell’accesso carrabile





jpg

la postazione Safat n. 1





jpg

le prese d’aria del tunnel



Cordialmente
lone wolf '56

Edited by lone wolf '56 - 3/12/2019, 21:54
 
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mcx
view post Posted on 23/2/2010, 19:10




Belle foto e che scenari!
Quella che chiami "vista dell’operativa dalla zona dell’accesso carrabile" ha un che di "Dove osano le aquile"...
 
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view post Posted on 23/2/2010, 21:14
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Bellissime foto. Grazie per il contributo che testimonia ancora una volta il gemellaggio fra certe postazioni dell'AM e gli Alpini (che magari stavano al caldo nelle caserme di fondo valle... :lol: )

Nota tecnica: quando carichi le foto, ricordati di usare la funzione "ridimensiona" impostandola su 640x480
 
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view post Posted on 23/2/2010, 21:46
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57° Gruppo I.T. Ceggia

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Complimenti lw56, gran belle foto che danno l'idea che anche lì non era molto facile gestire le situazioni ed i turni...di sicuro non avete conosciuto le zanzare del 57° :)
 
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view post Posted on 3/3/2010, 14:21
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74° corso VAM

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CITAZIONE (mcx @ 23/2/2010, 19:10)
Belle foto e che scenari!
Quella che chiami "vista dell’operativa dalla zona dell’accesso carrabile" ha un che di "Dove osano le aquile"...

Quel film l’avevo già visto, da civile prima di partire per Viterbo, ma sono andato volentieri a rivederlo quando è stato proiettato nel cinema della Scuola Centrale VAM.
Che fosse un presagio :cry:

Molte sono le analogie e le sensazioni che “rivivo” ogni volta che ho occasione di rivedere quel film.

- Il bianco, che è stato il colore dominante nei miei ultimi 5 mesi di naia.

- I viaggi dalla logistica a Bressanone e ritorno, con in pullman, con la neve alta sui bordi della strada.

- Girare per Brixen in libera uscita, le poche volte che andavamo in città, e sentir parlare intorno a te esclusivamente in tedesco.

- ritornare su in operativa, dopo la cena in logistica, in funivia, con il buio tutt’intorno e nell’ultimo tratto, che era
spettacolare con il sereno, con tutti i paesetti della val d’Isarco illuminati,
ed un po’ meno quando c’era tempesta, quando sembrava di essere in ascensore, non si vedeva niente ed il vento faceva dondolare la cabina.

CITAZIONE (Rocca di Sparviero @ 23/2/2010, 21:14)
... il gemellaggio fra certe postazioni dell'AM e gli Alpini (che magari stavano al caldo nelle caserme di fondo valle... :lol: )

Una delle prime sera al 16° CRAM, un aviere al ritorno dalla libera uscita disse di essere andato al cinema e che questo

“era pieno di fagiani”


L’analogia con i pennuti era abbastanza azzeccata e non offensiva e veniva correntemente utilizzata in base.
All’interno del recinto dell’operativa ospitavamo un “distaccamento” di alpini che gestivano un loro ponte radio.


9_0
alloggio e ponti radio degli alpini



Dovevano essere in tre, se non ricordo male, e si avvicendavano ogni paio di settimane ma per quel breve periodo facevano una vita da eremiti più di noi che eravamo stanziali.
Per il pranzo e per la cena ne scendeva in logistica solo uno. Per il pasto degli altri c’era un apposito contenitore termico.
Noi i due pasti principali li consumavamo quasi sempre tutti in logistica, nei due turni, ad eccezione di tre VAM che restavano in operativa e per i quali c’era l’apposito contenitore termico (come quello degli alpini). Per la colazione non ricordo bene ma mi sembra che venisse su un contenitore termico sempre tramite funivia.

CITAZIONE (ferry61 @ 23/2/2010, 21:46)
.... danno l'idea che anche lì non era molto facile gestire le situazioni ed i turni...di sicuro non avete conosciuto le zanzare del 57° :)

Sicuramente la funivia è stata indispensabile per la vita del CRP.
Le corse erano molte e distribuite nell’arco della giornata. Si cominciava presto con il primo viaggio di prova, a vuoto, poi seguiva il cambio dei radaristi e l’arrivo dei graduati che facevano l’orario aeroportuale.
Nella mattinata c’erano diversi viaggi con taniche d’acqua. Dopo il primo turno del pranzo cominciava l’avvicendamento dei VAM.
Non ricordo bene come funzionasse il turno per i graduati che avevano l’orario “aeroportuale” ma nel pomeriggio il pullman, che li aveva portati in logistica il mattino, ripartiva per riportarli a casa, giù a Brixen o nei paesini per strada.
L’unico graduato che veniva in logistica con mezzo propri era il maresciallo addetto alla cucina, da tutti chiamato “Pennello” per un suo tipico intercalare.

Di zanzare non c’era traccia e …… non ne sentivamo la mancanza :D .

Cordialmente
lone wolf '56

ricaricato foto

Edited by lone wolf '56 - 20/4/2022, 20:22
 
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mcx
view post Posted on 3/3/2010, 19:22




Leggendo le tue testimonianze ci si rende conto di come la vostra sia stata un' esperienza particolarmente dura rispetto ad altre ma che vi ha lasciato un bagaglio di ricordi e "avventure" altrettanto unici.
 
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view post Posted on 3/3/2010, 20:56
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74° corso VAM

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Ma guarda un pò.

Pensa che io, più leggo delle varie vicende relative alla vita quotidiana nei gruppi IT, più mi rendo conto della grande fortuna che ho avuto ad andare al CRP
(quasi Italia, scrivevo nelle lettere dell'epoca, senza voler offendere nessuno, che sia chiaro)

Certamente ho beccato il periodo giusto :lol:

qualche anno prima la situazione era certamente molto diversa.

Cordialmente
lone wolf '56

Edited by lone wolf '56 - 7/11/2015, 09:13
 
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161VAM
view post Posted on 7/3/2010, 22:15




Mi devo complimentare con lone wolf '56 per il suo servizio e come l'ha portato avanti in modo eccelso COMPLIMENTI ANCHE PER LE FOTO veramente belle....e ottima testimonianza su come operavano in alta montagna...i nostri VAM ALPNI.
 
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kermas
view post Posted on 10/3/2010, 13:53




...una volta c'era l'Aeronautica Militare....
 
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view post Posted on 11/3/2010, 19:43
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74° corso VAM

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Le postazioni di guardia esterne e riservate ai VAM, ai miei tempi al CRP, erano solo tre ed ognuna aveva caratteristiche proprie, alcune positive altre negative.

La garitta all’ingresso della logistica era quella più calda di tutte, aveva tre ampie finestre con vetri normali. Le ore passavano abbastanza velocemente perché c’era sempre movimento ma, specialmente di notte, era fortissima la sensazione di essere come in vetrina, bersaglio facilissimo per chiunque (si vede abbastanza bene nella seconda foto di pagina 2).
Quando sono tornato su in base, un anno dopo il congedo, le finestre erano state chiuse per buona parte.

La garitta annessa alla funivia era molto vicina alla recinzione e la sua struttura in legno non contribuiva certamente a farti stare tranquillo.
Rispetto alla garitta sul piazzale era più calda. C’era una sola stufetta elettrica ad incandescenza, ottima per riscaldare qualche wurstel che casualmente mi rimaneva tra le mani quando avevo occasione di passare per la cucina a prelevare la cena per i miei colleghi VAM che erano rimasti in operativa.
Si montava di guardia con la Beretta calibro 9 corto, come all’ingresso, per avere le mani libere per aprire le porte della cabina della funivia.
Ispezioni a sorpresa, da quella via, erano impossibili per evidenti motivi.



jpg

garitta funivia vista da vicino alla postazione safat n° 2




La garitta sul piazzale era la più fredda di tutte. Aveva forma esagonale e per il riscaldamento c’erano due stufette elettriche a piastra su due pareti. Le finestre erano fisse con doppio vetro e c’era una porta in ferro con una scaletta per uscire all’esterno.
Purtroppo non ho foto migliori di queste, sono di metà maggio 1976



jpg

garitta piazzale





jpg

il punto più alto di monte telegrafo



Si montava di guardia con il Mab modello 4 ed un caricatore con 40 colpi sempre inserito. Era sempre lo stesso e ad ogni cambio di guardia si contavano e ricontavano i colpi.

Il cambio avveniva attraverso un tunnel (sotterraneo), a sezione rettangolare (circa un metro per due) con pareti, pavimento e soffitto in calcestruzzo. Il tunnel partiva dagli ultimi uffici ad est della base e con un percorso ad L raggiungeva le fondazioni della garitta da dove, salendo su una scala in ferro e passando attraverso una botola, si raggiungeva l’interno della garitta con qualsiasi condizione meteo.

La garitta originariamente era munita di una schermatura (verso il radar) costituita da una rete metallica sorretta da quattro staffe a “C”. Ai miei tempi di quella schermatura era rimasto ben poco (nelle foto che allego si vede qualcosa) e quel poco non contribuiva certo a farmi stare tranquillo li dentro. Anche la messa a terra collegata alla scaletta esterna in ferro non è che ispirasse molta fiducia, specialmente durante i temporali.

Nelle garitte dell’operativa c’erano due telefoni campali (quelli con la manovella), uno collegato con il corpo di guardia ed uno direttamente con l’altra garitta.

L’operativa era collegata alla logistica con cavi interrati, sia per l’alimentazione elettrica sia per il collegamento telefonico. Periodicamente venivano attivati i gruppi elettrogeni.

Alla prossima,

cordialmente
lone wolf '56

Edited by lone wolf '56 - 3/12/2019, 22:00
 
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view post Posted on 11/3/2010, 21:38
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57° Gruppo I.T. Ceggia

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CITAZIONE (lone wolf '56 @ 11/3/2010, 19:43)
Purtroppo non ho foto migliori di queste, sono di metà maggio 1976

...ma scherzi? non sapevamo nemmeno dell'esistenza di queste strutture, le hai descritte e documentate, continua così.Cima Grappa in questi giorni sempre più bianca vero?...vedessi il Pasubio ed il Carega ;)
 
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mcx
view post Posted on 11/3/2010, 21:50




Complimenti per le usuali belle immagini!
In effetti la garitta della prima foto ha un'aria un po precaria!
L'elmetto era d'obbligo oppure...decorativo? ^_^

Raccontaci qualcos'altro del tunnel, che ha molte analogie al "nostro" del 64°!
 
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161VAM
view post Posted on 11/3/2010, 23:56




Complimenti belle foto davvero devo dire operare a queste altitudini deve essere stato affascinante .....la foto della garrita dove arrivava la funivia e un figata unica....
 
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1247 replies since 31/1/2010, 15:14   115236 views
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