| ciao, per la cronaca primo radar FADR RAT 31 DL è stato installato ed inaugurato a Mortara il 12 di gennaio, E' il primo radar italiano di nuova generazione quello inaugurato ieri nella base dell'aeronautica militare a Remondò: la "Tana del Puma" torna così protagonista della difesa aerea nazionale, grazie al nuovo impianto Fadr costruito dalla Selex, azienda del gruppo Finmeccanica, in associazione con altre imprese. Quello inaugurato a Remondò, base guidata dal comandante Pasquale Vitaliano, rappresenta infatti il primo di 12 radar che saranno installati entro il 2014 su tutto il territorio nazionale, con un'operazione che mira al completo rinnovamento della difesa aerea passiva.
«Si tratta di progetto dall'alta valenza tecnica, ma anche operativa, importante per la sicurezza aerea nazionale - ha spiegato il generale Mario Renzo Ottone, comandante del Coa, Comando Operazioni aeree nazionali e responsabile anche del Combined Air Operations Center della Nato, di stanza a Poggio Renatico, vicino a Ferrara - è necessario per migliorare la nostra efficienza militare». Innovative le caratteristiche tecniche del radar, di dimensioni nettamente inferiori ai grandi sistemi del passato, visibili anche dall'esterno. Il radar emetterà due terzi della potenza in meno e comunicherà con gli altri punti di controllo nazionali e della Nato attraverso un sistema denominato Wimax, senza fili. Si trova all'interno di una sorta di pallone, realizzato in un nuovo materiale che lo protegge dalle intemperie, e allo stesso tempo consente la trasmissione delle onde radio che rilevano la presenza dei velivoli nello spazio aereo.
A gestirlo saranno i circa 30 avieri presenti nella base di Remondò, struttura attiva dagli anni Cinquanta. Nel momento della sua massima espansione era arrivata a contare fino a 700 presenze che includevano 300 militari di leva e 400 in servizio permanente. Una piccola città che ha avuto ricadute economiche anche sui centri vicini come Gambolò,Mortara e Tromello. L'inaugurazione di ieri sottolinea l'importanza strategica del sito, posizionato nel cuore della pianura padana, ma ribadisce come i tempi siano sianocambiati, e che i grandi numeri non sono destinati a tornare: «Questo radar, il primo sistema Fadr in Italia, consente di operare per le esigenze della sicurezza del futuro, e di controllare anche la presenza dei missili balistici - ha spiegato l'ingegner Paolo Solferino della Selex - apporta grandi elementi di innovazione, tra cui anche un migliorato telecontrollo e telediagnosi, riducendo quindi la necessità di personale, con un occhio anche alla riduzione dei costi di gestione».
La necessità di rifare il sistema di difesa radaristico italiano era emersa già nel 2006, quando per ridurre il cosiddetto divario digitale venne chiesto alla Difesa di cedere una parte delle sue frequenze al Ministero delle telecomunicazioni, per usi civili. «Siamo partiti da Mortara perchè le frequenze sulla Lombardia erano prioritarie», ha aggiunto il generale Ottone, ricordando l'iter di questo progetto che dopo la lunga fase di gestazione si è concretizzato con i primi interventi dal maggio 2009.
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