servizio anticendio

Il c.d. servizio antincendio dal punto di vista organico era così organizzato:
Nucleo antincendio con a capo un Sottufficiale (possiblmente M.llo) e composto da alcuni Sott.li/Aiuto specialisti di truppa della categoria "Antincendio". Il Nucleo dipendeva dalla Sezione Logistica ed era responsabile di assicurare il servizio antincendio a tutta la base, di curare l'efficienza dei mezzi A.I. (estintori portatili, carrellati, idranti, manichette, ecc.) e di addestrare il personale addetto alle squadre A.I.
Dal punto di vista dell'impiego era presente H24 una squadra A.I. di pronto intervento con a capo un Sott.le A.I., la squadra in caso di necessità era rinforzata con personale non A.I. ma addestrato. Disponeva di una autobotte idrica e di un mezzo (campagnola o furgone) attrezzato per trasportare il materiale necessario ad un intervento (manichette, asce, respiratori, ecc.). Ai tempi delle testate speciali la squadra H24 era stanziata in Area Lancio (almeno a Calvarina era così). Andati via gli "america" la squadra fu spostata in Area Logistica, ad eccezione di Calvarina dove rimase in Area Lancio perchè più baricentrica.

Le autobotti assegnate ai Gruppi erano per uso "idrico" e non antincendio, pertanto non avevano alcun dispositivo di segnalazione luminosa d'emergenza. Quelle più recenti, diciamo metà anni '90, forse potevano avere un lampeggiante giallo. Non escludo, comunque, che possano essere state approntate modifiche a livello di autoreparto locale con lampeggianti azzurri o rossi. Ti ricordo in proposito che la normativa ICAO prevede su mezzi di soccorso aeroportuali la presenza di lampegianti rossi. Tuttavia, in considerazione che questi mezzi possono circolare sulle strade pubbliche, è necessaria anche la presenza dei lampeggianti azzurri previsti dal Codice della strada.
Sentiamo cosa si ricordano i nostri autisti.

Il servizio antincendio nei Gruppi IT doveva contrastare la minaccia di un incendio coinvolgente i missili sia convenzionali che nucleari. Le fiamme avrebbero surriscaldato sia l'esplosivo delle testate che i booster e con grave pericolo di esplosione a catena. Teniamo ben presente che un incendio non avrebbe comunque causato l'esplosione "nucleare" delle testate speciali ma il solo rilascio di particelle Alpha, le meno pericolose fra i prodotti nuc. Per questo motivo i Gruppi avevano in dotazione le autobotti idriche il cui ultimo impiego in emergenza sarebbe stato quello di raffreddare i missili, sia testate che booster all'interno dell'Hangar, in attesa dell'arrivo dei VVF. E questo era anche uno dei due motivi per l'ossessione degli USAAD sull'altezza dell'erba intorno alla zona F che non doveva mai superare i 20 cm e non ci doveva essere erba secca (il secondo motivo, per i curiosi, era quello di consentire l'avvisatamento a distanza di eventuali intrusi).
Dislocati nelle Aeree Lancio e Controllo c'erano dei Posti Antincendio (PAI) dotati di pale battifuoco e badili (tutti duipinti di rosso) ed altro materiale che serviva ad attrezzare le squadre antincendio di supporto di cui abbiamo già parlato.
Un'autobotte in dotazione ai Gruppi negli anni '90 potrebbe essere stata simile a questa in foto:

Le mie scarne ed ormai obsolete cognizioni antincendi mi dicono che lo schiumogeno in Aeronautica si usa per gli aerei in quanto massimamente efficace sul carburante. Infatti i mezzi antincendio di primo intervento degli aeroporti anche civili sono a schiumogeno, in secondo tempo arrivano le autobotti con la riserva idrica che è utile sulle componenti d'arredo, bagagli, ecc. Per gli esplosivi ci vuole tanta sana acqua, e per le testate nucleari non innescate, ripeto, il problema era il doverle raffreddare.
La percezione del pericolo "fuoco" e la prevenzione incendi, come già detto, erano molto elevate. E il fatto che nelle nostre Basi non si è verificato alcun incidente da fuoco in 50 anni di Nike ne è la chiara dimostrazione.

A mia memoria ci fu solo un "rischio" alto, per cuse esterne, quando sul finire degli anni '80/primi anni '90 (non ricordo bene) si incendiò il bosco della scarpata sottostante l'Area Lancio di Calvarina, lato ovest verso la valle d'Alpone. Era un giorno festivo e il fuoco partì dal fondo valle guadagnando rapidamente quota. Il M.llo friulano dalle mani d'oro e dal pugno d'acciaio C....o, capo dell'officina, lo vide dal balcone di casa sua e, capito il pericolo, si precipitò su al Lancio dando l'allarme agli ancora ignari A.I. di servizio. In pochi minuti furono organizzate le squadre A.I. di supporto previste dall'Ordine del giorno e dato l'allarme in Logistica e Controllo, da dove affluì anche tutto il personale presente disponibile, anche fuori servizio. Il fuoco fu contrastato dall'alto con le due autobotti idriche posizionate una in C e una in B che innaffiavano i due hangar mentre le squadre scesero lungo la scarpata per spegnere i focolai, che già incendiavano la bassa vegetazione. Il fuoco fu fermato a ridosso della recinzione esterna che per molto tempo riportò i segni delle fiamme.
Una dimostrazione che ci vogliono Piani e Direttive studiate a tavolino, addestramento e... uomini Massa Agili. Spero che qualcuno degli amici del forum sia stato presente al fatto ci possa ricordare più dettagli (RDS quella volta non c'era e quello che ho scritto è quello che mi racontarono).

Edited by Rocca di Sparviero - 26/11/2009, 22:36

scusa Deny, ho modificato il mio messaggio dopo che tu hai scritto il tuo ultimo. Rileggilo.