Prendo spunto dal seguente intervento di Pennellone per aprire una discussione sull'ACQ di Monte Calvarina. Ecco il passo:
CITAZIONE (Pennellone42 @ 11/2/2010, 17:09)
Sai RDS quanti spostamenti abbiamo fatto di quell'antenna ACQ? Cmq dovunque la spostassimo .....non vedeva un tubo!! Funzionava bene solo nelle giornate di nebbia, sembra una barzelletta ma è la pura verità; la nebbia faceva in modo che si creassero le condizioni per cui il diagramma d'irradiazione fosse ottimale. Mi ricordo che vennero un pool di tecnici da Roma ed un nostro tecnico del SEM, uno con le p....le, passarono a Calvarina mesi per provare dove fosse meglio collocare l'antenna. Se tra gli iscritti ci fosse qualche vecchio ACQ della mia età, potrà facilmente dare conferma di quanto ho scritto
Pennellone dice bene (e ci mancherebbe!). La maggior parte di noi si ricorda l'antenna del radar di ricerca ed acquisizione, appunto in sigla ACQ oppure LOPAR, posizionato sopra un basamento di cemento armato posto fra l'Intervano e il retro della palazzina generatori. Negli anni '70, e forse fino ai primi anni '80, il basamento era costituito da un'impalcatira in tubi Innocenti e piano di calpestio in tavole di legno. Perchè questo? Perchè, come ci ha detto Pennellone, quella posizione fu l'ultima di una lunga "diaspora" che subì l'antenna ACQ alla perenne ricerca di un punto dell'IFC dove il suo lobo a pencil beam potesse irradiarsi nell'etere senza subire deviazioni o rifrazioni, proprio come avveniva per gli ACQ delle basi di pianura. Nella slide sottostante indico i principali spostamenti dell'antenna. Tenete conto, però, che almeno a quanto si raccontava al mio arrivo sul Sacro Monte e che ora è confermato da Pennellone, ci fu un periodo che l'antenna fu caricata sul cassone di un camion e spostata continuamente alla ricerca della miglior soluzione.
Inizialmente l'antenna era nella posizione standard n. 1, ma come ormai sappiamo non si vedeva nulla. Il problema era legato ai lobi secondari di radiazione. Il lobo elettronico principale dell'ACQ ha una forma a "penna", da qui il nome Pencil beam, questa forma è tipica dei radar di ricerca che devono andare a guardare nello spazio aereo alla ricerca di bersagli che volano a quote e distanze sconosciute. Il lobo elettronico poteva essere modificato per guadagnare in elevazione a discapito della distanza, ma questo fatto non influisce sul nostro racconto. Come tutti i radar che si rispettino, anche l'ACQ però emetteva accanto al lobo principale dei lobi secondari. Erano proprio questi ultimi a causare i problemi di visibilità a Calvarina, ma anche negli altri siti di montagna. I lobi secondari venivano rifratti dal terreno cirostante e deviati verso la sottostante pianura. Gli impulsi elettronici così urtavano contro i vigneti e i campi di granturco sottostanti e tornavano indietro causando un fenomeno noto come "clutter" e consistente in uno sbiancamento molto diffuso dello schermo PPI. La conseguenza operativa era l'impossibilità di "scoprire" i target dentro quello "sbiancamento". Come ha detto Pennellone, questo fenomeno si attenuava o addirittura scompariva nelle giornate in cui la pianura era ricoperta da una fitta coltre di nebbia. Evidentemente l'indice di rifrazione della nebbia era molto differente da quello della pianura sgombra e pertanto non si formava il "clutter" nel nostro PPI.
Furono costruiti, pertanto, degli enormi schermi metallici montati su tubi Innocenti e posti tutto intorno all'eliporto. Nella slide li ho indicati con una spezzata rossa. Per dare un'idea di cosa stiamo parlando, posto una foto dove si intravedono questi pannelli ondulati metallici, approfittando di una foto di Livornese già pubblicata nel forum:
Ma questo lavoro immane e costoso non risolse il problema. Così si provarono le altre posizioni di cui ho già parlato. Nella posizione finale, che era di compromesso e non ideale, l'asse orizzontale dell'ACQ, tirando una linea ideale dal centro antenna, era a filo del piano asfaltato dell'eliporto. Insomma, l'ACQ era stato posizionato all'interno di un catino artificiale che serviva a 2tagliare" i lobi secondari quando l'antenna irradiava verso la pianura.
Ma venne la modifica SAMCAP, nel 1979-80, e fu sostituito l'MTI. In pochissime parole il Moving Target Indicator è un apparato che consente di discriminare i target in movimento (quindi gli aerei) dai falsi target generati dal clutter, che sono fissi. Ebbene, come fu installato il nuovo MTI a stato solido in sostituzione del vecchio a valvole termoioniche... il clutter scomparve quasi del tutto, dimostrando in modo inequivocabile l'inutilità dei tabelloni metallici. Finalmente i TCO e gli ACQ Op ora potevano fare al meglio il loro mestiere!
Preso atto di ciò, dopo poco tempo i tabelloni metallici e i tubi Innocenti furono smontati da avieri e sottufficiali "volontari"
(Pinoverde già ce ne ha parlato in un altro post) e trasportati in logistica. Qui, dopo poco, improvvisamente sorsero nel piazzale dell'Autoreparto delle lunghe tettoie dove furono ricoverati gli automezzi militari e materiale dell'officina: erano fatti da tabelloni metallici ondulati sorretti da tubi Innocenti.
immagini aggiornate
Edited by Rocca di Sparviero - 12/8/2018, 18:13