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| Da Il Giornale di Vicenza del 1 agosto 2013: CITAZIONE Fincato: un futuro nel verde PROGETTI. Presentate le tre soluzioni allo studio per l'ex caserma di San Vito dopo che è saltata l'ipotesi della vendita Edilizia residenziale, servizi di quartiere, impianti sportivi scuole, un parco e un lago in collaborazione Comune - privati 01/08/2013 e-mail print A
Dalla logiche del cemento e della monetizzazione del territorio ad un'urbanistica sostenibile e socialmente utile. Dal tentativo (fallito) di alienazione dell'ex Caserma Fincato ad una valorizzazione destinata a concretizzarsi attraverso l'housing sociale, opere di interesse pubblico e la salvaguardia dei terreni agricoli. È stato consegnato ieri al Comune e ai rappresentanti del quartiere San Vito il nuovo "Masterplan San Vito Nord", una corposa e articolata ipotesi di sviluppo urbano elaborata da un gruppo di tecnici, professionisti e semplici cittadini accomunati dal desiderio di trovare soluzioni innovative e qualificanti per il sito dell'ex caserma (circa 25 mila metri quadri), ma anche per le zone agricole limitrofe, pari ad una superficie di 45 mila metri quadri appartenenti a soggetti privati. Caduti nel vuoto i tentativi di vendita del complesso militare messi in atto dall'esecutivo, alcuni esponenti della società civile si sono offerti di studiare delle strategie alternative di pianificazione territoriale e ieri, dopo ben otto mesi di confronto, hanno prospettato al sindaco Stefano Cimatti tre possibili scenari di trasformazione urbana. Proposte diverse ma tutte caratterizzate dall'inserimento di un “bio lago” e di strutture in grado di fornire servizi alla popolazione, come centri sportivi, asili nido rurali, un parco rurale urbano, abitazioni di elevata qualità ma a basso costo, anche orti e frutteti che potrebbero essere affidati alla fattoria sociale Conca D'Oro. «In sostanza - spiega l'arch. Massimo Vallotto - il Comune potrà decidere di optare per la ricerca del profitto economico, conseguibile con l'alienazione della caserma o potrà invece prevedere un piano di sviluppo più articolato, studiando degli accordi con i proprietari delle zone agricole confinanti, che già da tempo avevano chiesto l'edificabilità per alcune porzioni dei propri fondi». Il primo scenario implica quindi la vendita dell'ex caserma, l'avvio di una nuova lottizzazione e la realizzazione di edifici per l'housing sociale e di una vera e propria fattoria sociale. Sarà il Comune a creare questi due servizi e lo farà andando a dialogare con i titolari dei terreni agricoli, ai quali sarà chiesta una porzione delle proprietà in cambio di crediti edilizi da sfruttare in loco. La seconda ipotesi parte dal presupposto che i privati non siano interessati a divenire partner dell'Amministrazione. «In questo caso - dice Vallotto - l'housing sociale e la fattoria sociale dovranno sorgere all'interno del perimetro dell'area Fincato, dove si dovrà però lasciar libero un lotto per la vendita e un altro lotto per qualche altra opera di pubblico interesse». La terza via è la più innovativa e quella preferita dagli estensori del piano, che sognano di utilizzare la zona dell'ex caserma per l'housing sociale, con un solo un lotto per il libero mercato, e di riservare il terreno circostante alla fattoria sociale.
Caterina Zarpellon
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