| ASIop, gli "interessi nazionali" della Russia sono chiari se guardiamo la cartina che hai postato, o un'altra qualsiasi. L'Ucraina è un cuneo (molto vasto) che si insinua fra la Russia e il mar Nero. Nel 2014 la Crimea fu annessa militarmente alla Russia e, come conseguenza, l'area del Donbass (quanti amari ricordi per noi Italiani!) si autoproclamò indipendente e filorussa. Ciò premesso, la rimanente parte territoriale dell'Ucraina, qualora entrasse nella Nato, impedirebbe in modo definitivo l'accesso al mar Nero da parte della Russia, così come il ricongiungimento territoriale del Donbass e della Crimea alla Russia stessa. Se da una parte il Donbass potrebbe essere trascurato, l'accesso al mar Nero è di vitale importanza. Sappiamo che già nel 1991, allo scioglimento dell'Urss, la flotta rimase bloccata per molto tempo a Sebastopoli, praticamente "internata". In questi 32 anni i traffici commerciali diretti alla Russia in quel mare sono aumentati a dismisura, mentre dal punto di vista politico-militare, la debolezza russa nel mar nero aumenterebbe la crescita della Turchia che a oggi, ricordiamolo, ha un sistema militare fra i più grandi e efficienti. L'espansionismo turco è già in atto, basta guardare al medio Oriente e al Nord Africa. Quindi la partita maggiore è fra Russia e Turchia, però gli Stati Uniti pensano ancora all'orso sovietico di buona memoria, e così continuano la strategia del "contenimento" ideata da Truman alla fine della 2^ Guerra mondiale, spingendo la Nato a fare quello che non dovrebbe fare. Per questi motivi è importante che l'Ucraina resti come è oggi, con buona pace delle elezioni di metà mandato del congresso americano.
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