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| CITAZIONE (mcx @ 9/11/2009, 19:54) Giordano48, intanto, in mancanza di foto, perchè non ci racconti un po come era strutturata la base (compreso il misterioso tunnel), dato che dell'argomento si sa ancora poco e mi pare molto interessante. Ciao. Racconto di un VAM che ha svolto il servizio al 1°ROC,chiedo a giordano se in linea di massima era cosi già ti ringrazio della tua risposta. CITAZIONE La base del 1° R.O.C. Monte Venda era una base operativa NATO in provincia di Padova. In sintesi, da tale base si controllava tutto il traffico aereo militare e commerciale da Roma in su.
Era costituita da due unità: la base logistica ad Abano Terme (di fatto una caserma che fungeva da magazzino, base automezzi e dormitorio, veniva usata in prevalenza da avieri generici e sottufficiali per dormire) ed una base operativa vera e propria (dove operavano i VAM!) situata a 600 metri d'altezza sul Monte Venda appunto (Colli Euganei).
La base operativa occupava all'incirca la metà superiore del monte, sulla cui sommità vi erano (ed in parte vi sono tuttora) le antenne radar e le relative attrezzature, oltre ad antenne e ponti radio civili (es. la RAI).
La base operativa si sviluppava lungo la strada militare a tornanti che, dall'ingresso della caserma, portava alla cima di Monte Venda.
La montagna era tutta scavata, nel senso che era percorsa da una galleria di tipo elicoidale, a prova NBC, presso cui stavano i turnisti, in sostanza gli operatori radar.
I VAM presidiavano la base sia dall'esterno della galleria (strada militare, bosco, postazioni radar) sia all'interno della galleria.
Dalla cosiddetta "smessa lavori" (dal primo pomeriggio fino al mattino seguente, orario in cui la galleria veniva ermeticamente chiusa con gli operatori radar ed i relativi VAM di turno all'interno, mentre gli avieri generici, ufficiali e sottufficiali se ne tornavano alla base logistica Abano Terme) la base operativa al suo esterno (cioè di fatto mezza montagna) era il regno dei soli VAM, che dalla sera all'alba pattugliavano un'area boscosa molto vasta.
L'attività di guardia e pattugliamento era serratissima, vista la strategicità della base, dal momento che, come detto sopra, tutto il controllo del traffico aereo militare e civile del nord Italia, inclusivo della individuazione di eventuali velivoli "intrusi" nello spazio aereo nazionale, transitava elettronicamente dal 1° R.O.C. (ai miei tempi non c'erano ancora gli aerei Awacs, che hanno di fatto resa in parte obsoleta la soluzione di montare grosse antenne radar sulle cime delle montagne). La base del 1° R.O.C. è attualmente dismessa.
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